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Tutti i prodotti che si presentano come etici e sostenibili sono ancora il piccolo lusso del personaggio benestante, non ha senso pagare più di 200€ un dispositivo che si presenta come etico, è la classica truffa di chi vuole intascare soldi su una bella pubblicità. Lo vorrei anch'io un fairphone con i batteria sostituibile, ma non a quei prezzi da ladri. Comunque non credo nel utilità del cellulare, anzi con il tempo è diventato controproducente avere un telefono, un mezzo che rende schiavi, controllati e addomesticati, illusi che un mattone quadrato ci rivoluzioni la vita quando invece la riduce ai minimi termini rendendo il prossimo valutabile per ciò che possiede, una tristezza allucinante ma vera.
Un po' esagerato non trovi? Alla fine lo smartphone è comodo. Basta nona vere i social ed usarlo solamente per chiamate , messaggi, email e navigazione. Ah e qualche foto ogni tanto.
L'esagerazione è dare a un dispositivo la propria vita che poi si traduce nel barattarla per qualcosa di comodo. Tutto quello che hai elencato secondo me per viverlo bene si dovrebbe fare fuori da questa comodità-catena, e anzi trovo spaventoso che si consideri normale pagare stipendi interi per dispositivi che rendono dipendenti per le loro comodità.
Non riesco a seguirti. Non mi sento assolutamente dipendente da esso. Io alla sera quando arrivo a casa lo abbandonò sulla scrivania e lo riguardo solo al mattino dopo. E di certo non spendo uno stipendio intero per uno smartphone. Il mio Motorola attuale l'ho pagato meno di 200 euro ed è ok per quello che ci devo fare io.
@matsnake86 @banana_meccanica
Appunto, è uno strumento che si adatta alle esigenze di ognuno. Io vorrei tirarlo in faccia al muro ma ci devo lavorare quindi serve buona capacità di memoria, fotocamera decente etc...
@banana_meccanica @iagomago i costi del Fairphone sono assolutamente ragionevoli, un po' meno i costi bassi degli altri dispositivi: la differenza la sta pagando qualcun'altro.
@banana_meccanica @iagomago è uno dei grandi problemi della nostra realtà: prodotti a basso costo, quando non addirittura gratis, che pagano altri (lavoratori sfruttati, colpi di Stato, merdaccia varia) o paghiamo noi in altri termini (dicendo addio alla #privacy, ad esempio).
Ragionevole dovrebbe essere un prezzo che, come molti hanno elencato, non superi i duecento euro. Se questi soldi non coprono la produzione allora il dispositivo non vale la pena di essere comprato e proprio per questo punto, secondo me, fallisce nel suo primo proposito nel presentarsi come etico. Rimarrà come detto in precedenza il lusso per la persona benestante che può spendere e privilegiarsi del prodotto, e come può definirsi etico un privilegio? Io credo che questo faccia a gara con il prezzo che si paga in privacy, cioè lo squallore di colorire questa fuga come un privilegio etico e sostenibile.
@banana_meccanica un telefono cellulare vale molto più di 200 euro, anche se ne costa meno. Il privilegio è pagarlo così poco a discapito di moltissimi lavoratori della filiera, tutto qui.
E la stessa cosa capita con moltissimi beni, che ci piaccia o no.
Il valore di un oggetto non è determinato da quello che piace a te o a me, e nemmeno il prezzo.
E su questo ragionamento rimaniamo sul punto che dunque è un privilegio del individuo benestante, una realtà che sulla bilancia di ciò che è etico va in fallo, perche se assegni il pregio ai pochi diventa semplicemente un lusso che non puo per definizione appartenere ad un etica. Va benissimo poi essere il produttore fiero del suo prodotto, come il fairphone, ma non presentatelo come etico per tutti quando in sostanza è marginale al singolo benestante che può permettersi di spendere tutti i soldi che gli vengono chiesti. (Comunque credo che un telefono davvero etico, che non appartiene a una fabbrica di schiavi, per 200 euro, non è fantascienza, basta liberarsi dello stereotipo che un dispositivo del genere sia cosi complesso da creare e produrre).